Con la sigaretta elettronica smetto quando voglio”: e se gli agnelli si trasformassero in lupi?

Prof. Sebastiano Sciarretta

Ernesto Greco, Roberto Carnevale, Sebastiano Sciarretta, Giuseppe Biondi Zoccai, Giacomo Frati

Il fumo di sigaretta è associato a un significativo aumento del rischio di numerose patologie tra cui malattie cardiovascolari e vari tipi di tumore. Tale rischio è particolarmente elevato per le malattie cardiovascolari in quanto il fumo è considerato il principale fattore di rischio che predispone all’insorgenza dell’arteriosclerosi e delle patologie a essa collegate. A livello mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il consumo di tabacco uccida attualmente quasi 6 milioni di persone ogni anno (1).  Nell’Unione Europea (UE) il tabacco è responsabile di quasi 700.000 morti ogni anno (una cifra pari all’intera popolazione delle città di Bologna e Firenze messe insieme!!!), mentre milioni di cittadini dell’UE soffrono di malattie correlate al fumo, tra cui cancro, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie. In Italia l’abitudine al fumo di tabacco è più diffusa nelle fasce di età giovanili e si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Ne consegue che la prevenzione e la cura del tabagismo, rappresentano in Italia come nel Mondo un obiettivo prioritario da perseguire attraverso misure efficaci (interventi normativi, attività di educazione e promozione della salute, divulgazione scientifica,  sviluppo di metodologie e farmaci per favorire la cessazione) per ottenere un progressivo decremento dei consumi dei prodotti del tabacco, una diminuzione della prevalenza dei fumatori e la conseguente riduzione delle patologie ad esso correlate.  Ogni tipo di fumatore infatti, indipendentemente dalla durata e dal numero di sigarette fumate nel corso della vita, può trarre un evidente beneficio dalla cessazione del fumo anche nel caso in cui questa avvenga in età tardiva. In quest’ottica diverse strategie volte alla cessazione del fumo sono state perseguite dando particolare enfasi a quei pazienti maggiormente a rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari, e ancor maggiore in quelli già cardiopatici: trattamenti farmacologici, supporti di tipo psicologico e più recentemente l’utilizzo di presidi definiti “prodotti a rischio ridotto” (reduced risk products [RRP]) o “prodotti alternativi al fumo”.

Le alternative al fumo consistono fondamentalmente in tre principali categorie di prodotti:

1) Prodotti alternativi del tabacco: trattasi di prodotti in grado di rilasciare/somministrare nicotina che però differiscono dai tradizionali (combustibili e non combustibili) prodotti del tabacco. Questa categoria comprende fra gli altri tutti i sistemi per il rilascio di nicotina, sigarette elettroniche e sistemi heat-not-burn (HNB) in grado di scaldare il tabacco a temperatura controllata, senza bruciarlo.

2) Sigarette elettroniche o electronic vaping cigarettes (e-cigarettes): trattasi di prodotti a batteria in grado di vaporizzare un liquido che generalmente contiene un mix di nicotina, glicole propilenico, glicerina, aromi vari ed altri composti non sempre noti nè precisati dalle ditte. Questo liquido viene vaporizzato dalla sigaretta elettronica in modo tale che il risultato finale sia un aerosol che verrà poi inalato dall’utilizzatore. Poichè questi prodotti non bruciano il tabacco e non essendo basati su fenomeni di combustione in teoria non producono fumo, catrame o prodotti tipici della pirolisi.

3) Prodotti a tabacco riscaldato o heat-not-nBurn tobacco devices (HNB, o heated tobacco products): trattasi  di un gruppo di prodotti a batteria o senza batteria in grado di scaldare piccole sigarette di tabacco ad una temperatura di circa 350 C° (molto più bassa rispetto agli 800 C° delle sigarette tradizionali). Il risultato è l’assenza di pirolisi/combustione e in teoria l’assenza dei prodotti nocivi derivati dalla combustione stessa. Come nel caso delle sigarette elettroniche l’effetto finale è la produzione di un aerosol (non fumo) privo di catrame e prodotti tipici della pirolisi che verrà poi inalato dall’utilizzatore.

 

Poiché la concentrazione di diversi prodotti nocivi o potenzialmente tali delle sigarette tradizionali è pressoché nulla nelle sigarette elettroniche e nei prodotti a tabacco riscaldato è stato suggerito che l’utilizzo di questi prodotti sia teoricamente in grado di diminuire il loro impatto nei confronti delle malattie respiratorie e cardiovascolari. Sono state anche proposte come utile mezzo per ridurre il fumo tradizionale o nella migliore della ipotesi per smettere di fumare. Tuttavia occorre puntualizzare come il rischio residuo generato dalla nicotina, dal particolato contenuto nell’aerosol e dagli additivi/aromatizzanti contenuti sia nei liquidi che nelle piccole sigarette non sia ancora stato del tutto analizzato e quindi quantificato. Inoltre non è ancora del tutto chiara la loro efficacia nei confronti di tutti quei fumatori intenzionati a smettere di fumare. Il mondo scientifico ha inizialmente adottato un atteggiamento cauto sugli effetti delle sigarette elettroniche.

In effetti, esistono studi dai risultai contrastanti così come contrastanti sono i punti di vista dei principali studiosi del settore. C’è chi asserisce che la sigaretta elettronica sia dannosa quasi quanto le sigarette tradizionali e che il suo reale ausilio per chi voglia smettere di fumare sia del tutto inefficace (2). Per contro, altri studiosi, compresi i gruppi di ricerca affiliati alle aziende che producono questi dispositivi, sostengono che il danno generato dall’aerosol delle sigarette elettroniche sia di gran lunga inferiore al fumo generato dalla sigaretta tradizionale e che esse possano essere di aiuto a chi vuole smettere di fumare. Rispetto ad altri metodi infatti la sigaretta elettronica permetterebbe di mantenere la gestualità delle sigarette tradizionali oltre ad evitare crisi di astinenza da nicotina che implicherebbero successive ricadute (3).Esistono poi diversi studi condotti dal nostro gruppo di ricerca dell’Università Sapienza di Roma (The Sapienza University of Rome-Vascular Assessment of Proatherosclerotic Effects of Smoking [SUR-VAPES] Studies) che hanno messo a confronto gli effetti cardiovascolari acuti delle sigarette tradizionali nei confronti delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato (4) (5) (6) (7).

Quello che è emerso nel corso di queste ricerche scientifiche ad alta valenza traslazionale è che, pur essendo meno dannosi rispetto alle sigarette tradizionali, questi presidi non sembrerebbero essere del tutto innocui sull’apparato cardiovascolare, aumentando i principali indici di stress ossidativo, l’aggregabilità piastrinica, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa sanguigna (Fig 1). Questi sono in effetti tutti potenziali fattori di rischio per un futuro sviluppo di patologie cardiovascolari quali l’infarto del miocardio o eventi ischemici cardiaci e cerebrali. Dal nostro personale punto di vista, alla luce delle ricerche scientifiche internazionali già pubblicate ed in funzione dei risultati ottenuti dai nostri studi, ci sentiamo sicuramente di sconsigliare questi prodotti in assoluto, e in particolare nei soggetti non fumatori. Tuttavia, se utilizzate per smettere di fumare possono rappresentare un espediente, anche se un recente studio, che utilizza i dati PASSI, ha messo in evidenza che la probabilità di smettere di fumare è minore tra chi tenta di farlo usando le sigarette elettroniche rispetto a chi sceglie metodi tradizionali ed è simile alla probabilità di smettere di coloro che tentano di farlo senza alcuno ausilio. Inoltre, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco 2018, l’OSSFAD (Osservatorio Fumo, Alcol e Droga del Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’Istituto superiore di sanità) ha presentato i dati dell’indagine annuale condotta dalla DOXA nell’anno in corso. Per quanto riguarda la sigaretta elettronica i dati DOXA confermano che la maggior parte (75%) degli utilizzatori della sigaretta elettronica è rappresentata da fumatori tradizionali e quindi da consumatori usuali che userebbero le sigarette tradizionali e contemporaneamente le sigarette elettroniche, in particolare quelle contenenti nicotina. Non vorremmo quindi che i presunti agnelli, e cioè le sigarette elettroniche, si trasformassero in veri e propri lupi, non facendo altro che aumentare il numero delle sigarette fumate, e causando in modo indiretto una nuova generazione di dipendenti da nicotina. L’ultima considerazione riguarda i giovani: se, come sembra da recenti studi statunitensi ed europei, le sigarette elettroniche vengono largamente utilizzate da giovani e da minorenni in quanto “alla moda”, allora il messaggio deve essere più chiaro e gli operatori del settore così come le istituzioni devono prendere una chiara posizione per limitare e regolamentare l’uso tra i soggetti più fragili, come vietare la vendita ai minori.

Effetti acuti delle e-cig e dei HNBC sull’apparato cardiovascolare

Figura 1 –Effetti acuti delle e-cig e dei HNBC sull’apparato cardiovascolare

 

Bibliografia

  1. (G. B. D. Tobacco Collaborators. Smoking prevalence and attributable disease burden in 195 countries and territories, 1990-2015: a systematic analysis from the Global Burden of Disease Study 2015. Lancet. 2017; 389:1885–906.)
  2. (N Engl J Med. 2016 Jun 2;374(22):2172-4. doi: 10.1056/NEJMclde1602420. CLINICAL DECISIONS. E-Cigarettes and Smoking Cessation. Yeh JS, Bullen C, Glantz SA. PMID: 27248625)
  3. (N Engl J Med. 2016 Jun 2;374(22):2172-4. doi: 10.1056/NEJMclde1602420. CLINICAL DECISIONS. E-Cigarettes and Smoking Cessation. Yeh JS, Bullen C, Glantz SA. PMID: 27248625, Health impact of E-cigarettes: a prospective 3.5-year study of regular daily users who have never smoked. Polosa R, Cibella F, Caponnetto P, Maglia M, Prosperini U, Russo C, Tashkin D. Sci Rep. 2017 Nov 17;7(1):13825. doi: 10.1038/s41598-017-14043-2)
  4. (Acute Effects of Heat-Not-Burn, Electronic Vaping, and Traditional Tobacco Combustion Cigarettes: The Sapienza University of Rome-Vascular Assessment of Proatherosclerotic Effects of Smoking ( SUR – VAPES ) 2 Randomized Trial. Biondi-Zoccai G, Sciarretta S, Bullen C, Nocella C, Violi F, Loffredo L, Pignatelli P, Perri L, Peruzzi M, Marullo AGM, De Falco E, Chimenti I, Cammisotto V, Valenti V, Coluzzi F, Cavarretta E, Carrizzo A, Prati F, Carnevale R, Frati G. J Am Heart Assoc. 2019 Mar 19;8(6):e010455. doi: 10.1161/JAHA.118.010455.
  5. E-Cigarettes, Incentives, and Drugs for Smoking Cessation. Biondi-Zoccai G, Peruzzi M, Frati G. N Engl J Med. 2018 Sep 6;379(10):991-2
  6. Impact of Tobacco Versus Electronic Cigarette Smoking on Platelet Function. Nocella C, Biondi-Zoccai G, Sciarretta S, Peruzzi M, Pagano F, Loffredo L, Pignatelli P, Bullen C, Frati G, Carnevale R. Am J Cardiol. 2018 Nov 1;122(9):1477-1481.
  7. Acute Impact of Tobacco vs Electronic Cigarette Smoking on Oxidative Stress and Vascular Function. Carnevale R, Sciarretta S, Violi F, Nocella C, Loffredo L, Perri L, Peruzzi M, Marullo AG, De Falco E, Chimenti I, Valenti V, Biondi-Zoccai G, Frati G. Chest. 2016 Sep;150(3):606-12.)

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