10° Congresso Nazionale ACSA – Riflessioni

In data 5 e 6 aprile 2019 si è tenuto a Roma nell’Auditorium S. Domenico il 10° Congresso Nazionale ACSA “I Ritmi della Vita” intitolato quest’anno “Una nuova intesa multidisciplinare per la salute dell’Umanità”.

La necessità sentita dai soci ACSA di incontrarsi almeno con cadenza annuale riflette la dinamicità degli scenari clinici e organizzativi sanitari. Negli ultimi anni abbiamo assistito a molteplici innovazioni tecnologiche che hanno modificato ripetutamente i protocolli diagnostici, terapeutici e le opportunità cliniche.

La prima sessione ha trattato gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) che, ormai entrati nella pratica clinica in modo consolidato, non possono più essere detti “di nuova generazione (NAO)”. La rivoluzione nella prevenzione dell’ictus cardioembolico nei pazienti con fibrillazione atriale è compiuta. Così pure la cura e prevenzione delle recidive di TVP ed EP. Fanno ormai parte del passato le metodiche che impegnavano i pazienti in ritualità complesse che impedivano loro di svolgere una vita normale. L’attenzione ormai è rivolta alla percezione del paziente e quindi alla compliance, alla scelta tra mono somministrazione o doppia somministrazione giornaliera. Sono state esaminate inoltre le evidenze di un trattamento anticoagulante esteso ai pazienti con fibrillazione atriale o embolia polmonare affetti da malattia neoplastica. I dati dell’Engage e dell’Hohusai VTE Cancer hanno aperto nuovi scenari nella prevenzione e terapia di questi pazienti.

La seconda sessione ha avuto come tema la morte improvvisa. Sono apparsi evidenti l’amore e la passione con cui gli specialisti del settore studiano questa terribile evenienza. Tecniche diagnostiche innovative e di facile esecuzione per uno screening della popolazione sono state magistralmente esposte e integrate con le tecniche di prevenzione secondaria con impianto di pac-maker sempre più evoluti nei pazienti ad alto rischio. Altre innovazioni riguardano la medicina d’urgenza e di pronto soccorso.  È emersa l’opportunità offerta dalle tecniche avanzate di simulazione utilizzate con profitto nei corsi di formazione a supporto delle funzioni vitali di base ed avanzate per sanitari. È stata confermata l’utilità di omogeneizzare le conoscenze del primo soccorso in una intesa multisocietaria e sono state descritte le caratteristiche necessarie per l’organizzazione dei centri di formazione. In questo dinamismo culturale è stato contestualizzato lo svolgimento parallelo di un corso di ACLS AHA tenuto da istruttori competenti che si è protratto per l’intero svolgimento del congresso.

Si è tenuta poi una animata tavola rotonda dedicata alle problematiche medico legali. Si è parlato della legge Gelli Bianco ma soprattutto della sua applicazione: ed è emersa la necessità di seguire nel tempo questi temi che sono ancora oggetto di studio per la necessità di utilizzare correttamente le norme chiamate a regolare l’estrema dinamicità e imprevedibilità di quanto accade nel mondo sanitario.

È stata molto apprezzata la splendida lettura celebrativa dei “40 anni di Servizio Sanitario Nazionale” che, pur con le difficoltà della attuale crisi economica e dei problemi di sostenibilità ci viene invidiato dal mondo intero.

Una sessione è stata dedicata alla insufficienza respiratoria acuta e cronica causa di grave disagio per i pazienti che ne sono affetti. Sono stati trattati i vantaggi dell’impiego della ventilazione non invasiva in emergenza e in patologie croniche come le OSAS e l’impiego di nuovi farmaci di associazione nelle bronchiti croniche ostruttive che migliorano l’efficacia, appropriatezza terapeutica e la compliance del paziente.

È stato dedicato uno spazio importante alla medicina di iniziativa e alle terapie di integrazione con nutraceutici. Importanti novità sono state espresse circa i vantaggi di tali trattamenti nelle patologie cardiovascolari. Ipolipemizzanti naturali, coenzima Q 10, ferro con dosaggi e tecnologie idonee sono in grado di apportare importanti benefici per il paziente.

È stata molto attesa e seguita la sessione sull’ipertensione arteriosa argomento molto trattato negli ultimi anni con novità importanti in particolare dopo la pubblicazione delle linee guida AHA che hanno abbassato il livello dei target pressori in modo significativo.  Le nuove linee guida ESH/ESC recentemente pubblicate hanno valutato quanto avvenuto oltre oceano, ma insistono nel considerare il paziente iperteso quando i valori pressori ambulatoriali sono ≥ 140/90 mmHg. Alcune novità sono relative ad aspetti riguardanti la terapia e consigliano di iniziare con una doppia terapia precostituita in quasi tutti i pazienti con ipertensione arteriosa di nuovo riscontro fino ad arrivare, nei casi di inefficacia, alla tripla o quadrupla terapia. L’associazione di partenza in genere consigliata è quella con ace-inibitori o sartani con amlodipina.

Nella tavola rotonda sull’angina stabile sono stati molto apprezzati dai medici di medicina generale i buoni risultati dell’utilizzo della Ranolazina nella sintomatologia anginosa, nonché l’estrema maneggevolezza del farmaco anche in pazienti con comorbilità quali il diabete, aritmie e miocardiopatia ipertrofica.

Una relazione è stata dedicata al ruolo della iperuricemia come fattore di rischio cardiovascolare e alla opzione terapeutica con febuxostat.

Una lettura è stata dedicata all’utilizzo delle statine nelle patologie cardiovascolari in prevenzione primaria e secondaria evidenziando, che è terminato il periodo di protezione brevettuale di questi farmaci ormai disponibili a un prezzo inferiore sul mercato dei generici. 
Questo è importante perchè nei pazienti ad alto rischio è opportuno considerare un target delle LDL < a 70 mg/%, per il quale è consigliato l’impiego di statine alle dosi massime, eventualmente associato all’ezetimibe.

Per completare la giornata si è svolta una sessione ACSA/AISC che ha evidenziato il valore aggiunto della associazione nella cura dello scompenso cardiaco. Dopo un anno dall’istituzione di un Centro AISC nell’Ospedale Vannini (convenzione stipulata nel corso del Congresso nazionale ACSA dell’aprile 2018) è stata riscontrata la riduzione dei ricoveri per riacutizzazione e scompenso cardiaco in misura del 5%.

Nei lavori de “I ritmi della vita” del 2019 si sono palesate le nuove necessità del paziente. Tra tecnologie d’avanguardia, nuovi farmaci, protocolli terapeutici e PDTA è emersa l’esigenza di riformulare il progetto sanitario con nuove dinamiche di rapporto tra medico e paziente. Questo costituirà il tema conduttore della prossima edizione del nostro incontro nazionale che si terrà a Roma il 3 e 4 aprile del 2020.

Nel congresso nazionale ACSA e’emersa anche quest’anno in primo luogo la natura interdisciplinare della nostra società scientifica che annovera tra i propri iscritti specialisti di diverse aree mediche (cardiologi, internisti, diabetologi, endocrinologi, pneumologi, reumatologi, nefrologi, medici sportivi etc.). In secondo luogo si sono riuniti specialisti che operano in strutture private e pubbliche, abbattendo l’artificiosa barriera tra operatori sanitari intra ed extramoenia che da sempre grava sulla continuità diagnostica e terapeutica del paziente.

Il merito dell’ACSA è di tradurre in una realtà culturale la collaborazione tra diverse competenze e di valorizzare la visione unitaria dell’ammalato a fronte di una eccessiva frammentazione delle specializzazioni. Il successo è testimoniato dalla crescita delle attività e dal sempre maggior numero di consensi a livello nazionale.

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