Analisi di un libro di scottante attualità
“Aggressività e violenza, fenomeni e dinamiche di un’epoca spaventata”
Guido Lazzarini, Luigi Bollani, Francesca Silvia Rota
Editore Franco Angeli, Milano, 2017 – link al sito
Nella realtà odierna, la paura che i cittadini del nostro Paese affrontano concerne sempre di meno il rischio di malattie, al punto che una parte consistente della popolazione è stata facilmente orientata a negare l’importanza della vaccinazione per la prevenzione delle patologie infettive che fino a cinquanta anni facevano molte migliaia di vittime all’anno. Peraltro, specie negli ultimi decenni, si ha sempre più paura dei furti, delle rapine, degli incidenti stradali, delle aggressioni sessuali, della guerra nucleare che potrebbe essere scatenata da dittatori dissennati e ancora più del terrorismo di matrice islamica e delle violenze apparentemente immotivate che si possono concretizzare negli ambienti di vita e di lavoro e persino nelle scuole.
Una paura, di cui la sanità ha ineluttabilmente il compito di occuparsi, in quanto assume non di rado i caratteri dell’angoscia di massa, costituendo quindi un fattore di rischio per lo stato di salute.
Nonostante l’opera degli organismi internazionali attivati dopo i due grandi conflitti mondiali del Novecento, il mondo contemporaneo è ben lontano dall’auspicato traguardo di diventare il regno della fratellanza e della solidarietà tra gli uomini. La pulsione aggressiva dell’uomo continua, infatti, a sfociare in atti di violenza, tanto più devastanti in quanto la tecnologia mette a disposizione delle Stati e dei singoli, mezzi sempre più distruttivi.
Lavorando su questo argomento un folto gruppo di studiosi, tra cui sociologi, statistici sociale, studiosi di varie branche dell’economia, psichiatri, psicologi ed operatori sanitari, hanno pubblicato le loro ricerche, nel volume sopraindicato, redatto a cura di Guido Lazzarini, sociologo, Luigi Bollani, statistico sociale e Francesca Rota specialista in geografia economica. Obbiettivo del volume, articolato in cinque parti, è quello di offrire una panoramica di come sentimenti di aggressività, abitualmente presenti nei vissuti individuali e in tutte le società, “possano crescere e degenerare in atti di violenza”.