La correzione delle dislipidemie nell’adolescente previene il rischio cardiovascolare nell’adulto?

Dott.ssa Luisa de Sanctis

Luisa de Sanctis
Professor Associato di Pediatria, Università degli Studi di Torino
Responsabile Endocrinologia Pediatrica, Ospedale Infantile Regina Margherita – AOU Città della salute e della Scienza di Torino

Lo sviluppo del processo aterosclerotico, principale marker di rischio cardiovascolare (CV) in età adulta, inizia dalla prima infanzia e la sua evoluzione nel tempo è correlata a errati stili di vita e all’insorgenza precoce, nonché alla persistenza nel tempo, di alcuni fattori di rischio.

La maggior parte dei bambini nasce con una salute CV ideale, definita dall’American Heart Association come la presenza simultanea di quattro comportamenti di salute, correlati all’adeguato indice di massa corporea, all’elevata attività fisica, alla corretta alimentazione e all’assenza di fumo, e di tre fattori di salute favorevoli rappresentati da bassi livelli di colesterolo totale e di glucosio nel sangue e da un’adeguata pressione sanguigna. Nel corso del tempo però la maggior parte dei bambini sperimenta un calo sia dei comportamenti che dei fattori di salute, con conseguente progressiva perdita della salute CV ideale. Poiché è difficile ottenere cambiamenti sostenibili nello stile di vita negli adulti e il controllo dei fattori di rischio attraverso l’uso di farmaci non può ripristinare completamente lo stato di basso rischio presente nella salute CV ideale, è auspicabile cercare di mantenere i migliori livelli di salute CV a partire dall’infanzia, con un indice di massa corporea (BMI) < 85° percentile, sessanta minuti o più di attività fisica moderata/vigorosa al giorno, aderenza a una dieta ricca in frutta, verdura, pesce, cereali integrali, cibi e bevande a basso contenuto di sodio e pochi zuccheri e astinenza dal fumo, per mantenere livelli di colesterolo e glucosio plasmatico nei range della norma e pressione sanguigna <90° percentile. L’adozione di abitudini sane durante l’infanzia e il mantenimento di queste durante l’età adulta risultano quindi fondamentali per aumentare il livello di successo della riduzione del rischio di malattie cardiovascolari negli adulti.

Particolare attenzione deve essere posta alle condizioni di dislipidemia su base genetica, per arrivare ad una precoce identificazione del bambino affetto con una precoce presa in carico, dapprima nutrizionale e di stile di vita e, in caso di scarso successo, anche farmacologica, per mantenere i livelli di colesterolo in range per l’età. L’efficacia e la sicurezza di farmaci ipolipemizzanti, quali le statine, in soggetti con ipercolesterolemia familiare sono ormai dimostrate a lungo termine anche in età pediatrica e sono in grado di rallentare la progressione del processo aterosclerotico nel tempo.

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