Controindicazioni cliniche al trasporto con aereo di linea

Con la sempre maggiore diffusione dell’aereo come mezzo di trasporto, il medico è chiamato frequentemente a rispondere agli interrogativi dei propri pazienti sulla possibilità o meno di poter effettuare un viaggio aereo.

Per stabilire se una persona è idonea a intraprendere un viaggio aereo, è opportuno soffermare l’attenzione su alcuni fenomeni inerenti al volo:
1) La pressurizzazione di bordo è regolata in modo che la pressione barometrica corrisponda ad altitudini tra i 1200 e 1800 metri. L’ipossia che ne consegue è molto modesta e non è avvertita dal soggetto sano. Può invece essere avvertita e determinare turbe nel malato che abbia compromessi i meccanismi di adattamento.
2) La depressione barometrica a bordo determina una dilatazione dei gas contenuti nelle cavità dell’organismo secondo la legge di Boyle‑Mariotte. 3) L’intensa luminosità dell’atmosfera può indurre talvolta uno stato di lacrimazione e iperemia congiuntivale in soggetti con apparato visivo sensibilizzato.
4) La prolungata immobilità e inattività durante il viaggio, specie se di lunga durata.
5) La stimolazione emotiva indotta dal volo su pazienti psicolabili.

In considerazione di quanto detto, costituiscono controindicazioni al volo le seguenti affezioni.

Affezioni dell’apparato respiratorio
• Versamenti pleurici non ancora perfettamente risolti
• Enfisema polmonare e broncopatie croniche ostruttive con compromesso stato di funzionalità respiratoria e cardiaca
• Stato asmatico grave
• Pneumotorace con raccolta gassosa intrapleurica non riassorbita
• Carcinoma broncogeno, se l’estensione della neoplasia diminuisce notevolmente la superficie respiratoria
• Cisti aeree del polmone.

Affezioni dell’apparato cardiovascolare
• Grave scompenso cardiaco
• Infarto miocardico
• Insufficienza coronarica
• Blocco atrio-ventricolare
• Ipertensione con valori superiori a 200/100 mmHg.
In caso di infarto, il viaggio può essere consentito trascorse almeno quattro settimane dalla fase acuta e in assenza di qualsiasi complicanze. Nei voli di lunga durata che possono determinare una trombosi delle vene profonde, particolarmente nelle donne in gravidanza e nei soggetti affetti da flebopatie, si raccomanda di indossare calze elastiche, eseguire frequenti passeggiate all’interno della cabina ed esercizi isometrici mentre si è seduti.

Affezioni dell’apparato digerente
• Ernia voluminosa non riducibile
• Stati occlusivi e sub‑occlusivi.
In seguito a interventi chirurgici, è consentito il viaggio in aereo dopo il decimo giorno dall’intervento per non favorire la diastasi dei tessuti suturati. Sono da consigliare tutte quelle misure che tendono a ridurre il volume e la quantità di gas in sede addominale.

Affezioni oculari
• Attacco acuto di glaucoma
• Distacco di retina recente.
Nei postumi di interventi chirurgici oculari, il viaggio aereo può essere affrontato solo dopo completa cicatrizzazione della ferita; nel distacco di retina dopo due mesi. In tutti casi è consigliabile l’uso di appropriati colliri e di occhiali con lenti scure.

Affezioni neuropsichiatriche
• Recente ictus cerebrale
• Pregressi episodi di trombosi cerebrale
• Ipertensione endocranica
• Stato di “male epilettico” con accessi subentranti
• Psicopatie (maniaci e agitati).
Dopo ventricolografia e interventi di neurochirurgia, occorre attendere almeno una settimana per il completo riassorbimento dell’aria presente nella cavità meningo-encefalica. Per quanto riguarda epilettici e psicopatici, pur considerando che le sollecitazioni connesse con il volo possono scatenare l’insorgenza di attacchi o di crisi di agitazione psico-motoria, il trasporto, se necessario, può essere effettuato nei casi meno gravi per tratti brevi o di medio raggio, aumentando la consueta somministrazione farmacologica.

Tra le affezioni dell’apparato otorinolaringoiatrico, alcune malattie (otiti medie, sinusiti, mastoiditi) possono riacutizzarsi in funzione delle variazioni barometriche di quota. Affezioni a carico del naso possono predisporre, in fase di discesa, alle sinusiti barotraumatiche; utili i decongestionanti nasali. Tutte quelle affezioni che determinano l’occlusione del lume della tuba di Eustachio possono causare, specie in discesa, aerotiti o la rottura barotraumatica del timpano; utili farmaci decongestionanti e alcune manovre attive (deglutire o masticare chewingum) per favorire l’apertura della tuba.

La gravidanza, se non esistono complicanze, non controindica il trasporto aereo. È bene che il viaggio sia effettuato non oltre la 36ª settimana; lo stress del volo unito all’ipossia può stimolare le contrazioni uterine. Segni premonitori di aborto, di parto prematuro o aborti pregressi sconsigliano tale tipo di trasporto.

Le neoplasie debbono essere valutate caso per caso in rapporto alla sintomatologia in atto e alle condizioni generali del soggetto.

Il trasporto aereo è inoltre controindicato in caso di:
• anemie gravi con valori di globuli rossi inferiori a 2,5 mln per mm³;
• malattie infettive durante il periodo di contagiosità;
• recente frattura della mandibola immobilizzata con fili metallici fissi;
• bambini prematuri in mancanza di culla termostatica;
• neonati con meno di sette giorni.

È sempre raccomandabile che il passeggero dichiari il suo stato di malattia, facendo compilare al medico curante l’apposito certificato di idoneità al volo. In questo modo, il servizio medico dell’aeroporto può provvedere a una programmata assistenza. Chi necessita di presidi specifici (sedia a rotelle, bombola di ossigeno, barella) ne può fare richiesta, con debito anticipo, alla Compagnia.

Ermanno Voci
Pronto Soccorso – Aeroporto Internazionale “S. Pertini” – Torino

 


 

Bibliografia

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