Categoria: Fisioterapia

Focus: quali sono le fasce muscoloscheletriche e come funzionano?

Focus: quali sono le fasce muscoloscheletriche e come funzionano?

 

Per poter comprendere la funzione delle fasce muscolo-scheletriche è fondamentale conoscere  la loro anatomia e la loro correlazione nel corpo umano.

Il termine “fascia profonda” si riferisce allo strato di tessuto connettivo denso, fibroso e ben organizzato che interagisce con i muscoli. Il ruolo della fascia profonda è quello di mettere in comunicazione gli elementi anche distanti del sistema muscolo-scheletrico mediante la trasmissione di forze (1).

A seconda dello spessore e delle relazioni con gli strati sottostanti possiamo individuare due tipi di fasce muscolari: la fascia aponeurotica e la fascia epimisiale.

Il termine “fascia aponeurotica” indica uno spesso (1mm) strato fibroso ben definito che riveste e mantiene in loco un gruppo di muscoli o che funge da  inserzione ai muscoli larghi. Questo tipo di fascia è costituita da più strati composti da fibre collagene in parallelo con una disposizione a “onda”, questi sono tra loro orientati formando angoli di 75°-80° differenziandosi così dai tendini che contengono fibre disposte in una unica direzione (2). La fascia aponeurotica si continua con il periostio, il paratenon, il fascio neurovascolare e le capsule articolari; alcuni esempi sono la fascia toracolombare, la bandelletta ileotibiale e la fascia antibrachiale.

Esiste un fitto network di arteriole e vene tra i sottostrati profondi e superficiali di tale fascia(3); Warveille e Battacharaya hanno dimostrato  che essa contiene anche canali linfatici percorsi da un abbondante flusso di liquido linfatico (4). All’interno della fascia aponeurotica troviamo un alto numero di terminazioni nervose sia libere che incapsulate(inclusi corpuscoli di Pacini e Ruffini) che sono strettamente collegate con le fibre collagene circostanti e lo stroma fibroso che costituisce la fascia; l’innervazione della fascia aponeurotica è maggiore negli strati superficiale e intermedio mentre è quasi inesistente nello strato profondo; si ipotizza che la  maggiore o minore presenza di terminazioni nervose  sia legata alla loro funzione.

 

La Fascia: una nuova chiave di lettura del dolore

La Fascia: una nuova chiave di lettura del dolore

Dott.ssa Clara Fagioli

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una costante crescita dell’interesse della letteratura scientifica nei confronti del tessuto fasciale: gli studi che sono stati portati avanti ci hanno permesso di abbandonare la vecchia concezione di “Fascia” come organo inerte di rivestimento, attraverso l’approfondimento delle sue caratteristiche e funzioni.

Si è arrivati a definire la correlazione tra le Fasce muscolari e alcune fra le patologie più diffuse, prima per tutte la lombalgia che affligge circa 15 milioni di persone solo in Italia. Anche le tecniche manuali e le tecniche di diagnostica strumentale si stanno sviluppando orientate sempre di più in questa direzione.

 

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