2013_5_4 Diabete tipo II – Questioni aperte – Cassino

Cassino – 4 maggio 2013
San Raffaele

Diabete tipo II – Questioni aperte – 4 maggio

Diabete tipo II – Questioni aperte

Il convegno affronta il tema del diabete tipo II nell’ottica del rischio cardio-metabolico, evidenziandone le connessioni, gli aspetti irrisolti e l’utilità per la pratica clinica.

Il diabete mellito è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e l’incidenza di questa malattia è in costante aumento. Le nuove terapie disponibili per il controllo dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare hanno migliorato in maniera importante la qualità di vita e la sopravvivenza dei pazienti diabetici, nonostante ciò i tassi di morbilità e mortalità per tali patologie continuano a essere elevati, rappresentando la presenza di un “rischio residuo”.

Spesso il paziente affetto da diabete mellito 2 arriva alla diagnosi con complicanze già in atto che rappresentano, a livello epidemiologico, clinico, terapeutico e socio-sanitario, il vero problema della malattia diabetica essendo infatti la principale causa di morbilità e di mortalità nei pazienti. A ciò si aggiunge una prognosi peggiore dopo eventi cardiovascolari maggiori o dopo procedure di rivascolarizzazione e, naturalmente, una incidenza cospicua sui costi dell’assistenza sanitaria. D’altronde v’è l’evidenza da trial clinici importanti, come il trattamento aggressivo dei fattori di rischio associati riduce nettamente la morbilità e la mortalità cardiovascolare nel diabete mellito di tipo 2. Tutto ciò fa si che tutti i medici debbano valutare i loro pazienti in relazione ad un certo numero di fattori di rischio più strettamente correlati alla cosiddetta “sindrome metabolica”: iperglicemia a digiuno e/o postprandiale, sovrappeso/obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia, anche perché i soggetti ad alto rischio (≥20%) vanno trattati intensivamente.

Nel corso dell’incontro si vogliono sviluppare e approfondire delle specifiche conoscenze al fine di poter garantire un adeguato approccio diagnostico-terapeutico alla prevenzione delle complicanze.

Il convegno ha lo scopo di arrivare ad un fruttuoso confronto tra specialisti e medici di medicina generale per identificare motivazioni che distanziano i risultati ottenuti nella pratica quotidiana rispetto ai target teorici. Solo un’azione sinergica tra specialista e medico di medicina generale potrà portare i pazienti a raggiungere i target terapeutici ottimali selezionando le migliori strategie, approfondendo la conoscenza anche dei più recenti farmaci disponibili.

Antonello Tripodi

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